LA SINDROME DI TIMOTHY
(Timothy Sindrome)
Di recente la lista delle malattie genetiche ereditarie si è allungata con la Sindrome di Timothy: essa è respon-sabile di vari disturbi tra cui un'aritmia cardiaca fatale,una malformazione delle mani e dei piedi chiamata sindattilia, un deficit delle difese immunitarie e ridotti livelli di zuc-chero nel sangue. La sindrome è stata identificata dai ri-cercatori italiani Raffaella Bloise e Carlo Napolitano dell’ Irccs Salvatore Maugeri di Pavia,guidati da Silvia Priori, in collaborazione con alcuni studiosi dell’Harvard School di Boston,del Policlinico di Pavia e dell’Università dello Utah.
La ricerca è stata finanziata da Telethon e pubbli-cata sulla rivista "Cell".
Tutto ebbe inizio dall'osservazione di alcuni anni fa, di 17 bambini (di cui 7 italiani) che erano seguiti in Italia e negli Stati Uniti perchè affetti la sindrome del QT lungo, malattia che provoca un ritardo nel processo di “recupero” delle cellule cardiache dopo ogni battito cardiaco.
Dei 17 bambini, 10 morirono, non solo a causa di aritmie maligne e arresto cardiaco, ma anche per altri sintomi gravi e apparentemente non legati alla malattia, tra cui u-n’ipoglicemia fatale. La presenza della sindattilia alle mani fece però sospettare gli studiosi di trovarsi di fronte ad una nuova sindrome, simile a quella del QT lungo ma ancora più grave.
L' analisi clinica e genetica dei piccoli pazienti ha rivelato che tutti portavano lo stesso difetto a livello della protei-na-canale del calcio, la quale è presente sulla superficie delle cellule di vari organi e tessuti,tra cui il cuore,il cer-vello,il sistema immunitario e la muscolatura liscia.Il di-fetto che permette l'ingresso dello ione calcio nella cellu-la,fa restare i canali sempre aperti provocando un accu-mulo di calcio nelle cellule che diventa molto dannoso. Nel cuore ad esempio l'assenza o il malfunzionamento del canale del calcio causa un'anomalia del circuito elet-trico, con un forte rischio di aritmie, spesso fatali.
A questa nuova malattia genetica fu dato i nome di "Sin-drome di Timothy",in memoria della signora Timothy, che aveva riunito i pazienti americani. I bambini affetti dalla sindrome di Timothy hanno un aspetto fisico,che è caratterizzato da anomalie facciali come una sella nasale infossata, uno sviluppo incompleto della mascella supe-riore, un labbro superiore sottile,delle orecchie a bassa attaccatura e un viso arrotondato.Inoltre hanno un ritardo mentale e disturbi dello Spettro Autistico,caratterizzati da una compromissione grave della capacità di comunica-zione e di interazione sociale e quella nell’area degli inte-ressi e delle attività.
La sindrome di Timothy è associata a mutazioni nel gene CACNA1C, responsabile del trasporto dello ione calcio. Esistono 2 forme di sindrome di Timothy,la TS1 e la TS2. La più grave è la TS2, in quanto in questo tipo di sindro-me,vi è un maggiore coinvolgimento del cuore e del cer-vello rispetto alla TS1.
I bambini affetti da tale sindrome muoiono usualmente intorno ai 2 o 3 anni di età, spesso a causa di un arresto cardiaco, per malattie infettive intercorrenti o per altre complicazioni come l'ipoglicemia. I pazienti che vivono più a lungo presentano un evidente ritardo mentale con seri disturbi neuro-psichiatrici.
La diagnosi della Sindrome di Timothy si basa spesso sul solo esame obiettivo, che mette in evidenza i segni clinici tipici della malattia. Ad esempio, come dice la Prof Silvia Priori, nei bambini affetti da sindattilia bisogna effettuare sempre un elettrocardiogramma per verificare eventuali alterazioni.Il test genetico ovviamente serve per confer-mare la diagnosi mediante la identificazione delle 3 mu-tazioni conosciute del gene CACNA1C.
Dal punto di vista terapeutico non esiste un trattamento efficiace; se sono presenti aritmie si possono usare i β- bloccanti, mentre per controllare eventuali blocchi atrio-ventricolari e le gravi bradicardie si deve ricorrere all’im-pianto di un pace-maker cardiaco;ma assai spes-so per proteggere il bambino da eventuali aritmie maligne, bisogna ricorrere all'impianto di un defi-brillatore impiantabile.
Per quanto riguarda la sfera intellettiva, legata al ritardo mentale e ai sintomi del tratto autistico, non esiste anco-ra a tutt'oggi un trattamento adeguato.
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