QUANDO LA FREQUENZA CARDIACA E' < 60 battiti/min.
Si definisce frequenza cardiaca il numero di battiti cardiaci per minuto. Normalmente la frequenza cardiaca varia in continuo in base alle necessità metaboliche dei tessuti. Ad esempio, quando il tessuto muscolare svolge un esercizio fisico,oppure quando l’apparato digerente assume il cibo, il cuore deve aumentare la frequenza per adeguare la portata cardiaca alle necessità metaboliche.
Durante la notte,quando l'organismo rallenta le sua attività, anche il cuore rallenta e la frequenza cardiaca diminuisce.
Fatte queste premesse, è osservazione corrente che le persone longeve e sane hanno mediamen-te una frequenza cardiaca intorno a 60 b/m.
Per vivere bene e più a lungo, è meglio se la fre-quenza cardiaca è < 70 b/m,in particolare quando trattasi di soggetti reduci da un episodio cardio-vascolare.
Secondo il Prof Stevo Julius dell'Università del Michigan una frequenza cardiaca >80 b/m è un fattore di rischio per complicazioni cardiovascolari alla pari con altri fattori di rischio come ad esem-pio il colesterolo.
Tra le frasi famose attribuite all'astronauta ameri-cano Neil Armstrong, oltre a quella: "la conqui-sta della luna è
un piccolo passo per un uomo e un grande passo per l'umanità", si dice che abbia profferito anche il seguente aforisma "ogni essere umano ha un numero finito di battiti da consuma-re nell'arco
della vita".
In pratica, come ipotizzato dall'astronauta americano, se i mammiferi hanno lo stesso numero di battiti da consu-mare nell'arco della vita, quelli che hanno una frequenza più elevata hanno un'aspettativa di vita relativamente più breve. In altri termini, nel mondo animale e in particolare nei mammiferi la frequenza cardiaca funge dunque da o-rologio biologico,nel senso che quanto più elevata è la frequenza cardiaca,quanto più bassa è l'aspettativa di vi-ta.
In effetti se ad esempio osserviamo l'aspettativa di vita del colibrì o del ratto,che hanno una frequenza molto e-levata, essa è assai breve.
Mentre ad esempio l'elefante che ha una frequen-za cardiaca di circa 20 battiti/m ha una sopravvi-venza di 40 e 60 anni.Tuttavia si pensa che possano raggiungere anche i 90 anni. La speranza di vita di un elefante varia però anche in base all'ambiente in cui vive e alle cure che riceve.
Le balene azzurre (Balaenoptera musculus) sono gli ani-mali più grandi che abitano il pianeta terra.Possono rag-giungere 33 metri di lunghezza e pesare oltre 150 tonnel-late.Riguardo alla loro frequenza cardiaca secondo una recente ricerca,essa rallenta fino a raggiungere valori di 2 battiti al minuto. Sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences, alcuni ricercatori gui-dati dal biologo marino Jeremy Goldbogen dell’Università di Stanford (Stati Uniti), hanno pubblicato i dati trasmessi da un sensore a ventosa, applicato sulla cute di una ba-lenottera azzurra a Monterey Bay,in California.Il dispo-sitivo era dotato di un sistema GPS (Global positioning system), per tracciare gli spostamenti e di un sensore di profondità,per verificare immersioni ed emersioni.La ven-tosa è rimasta attaccata sulla cute del cetaneo per 8 ore e mezza, prima che si staccasse e fosse recuperata dai ricercatori.
I ricercatori hanno potuto osservare che la frequenza cardiaca in questi cetanei varia tra 37 e 2 battiti al minuto,a seconda delle circostanze.In particolare, duran-te l'immersione,il battito cardiaco rallenta fino a 2 battiti/ m.In queste condizioni,le balenottere azzurre riescono a consumare meno ossigeno e possono quindi rimanere immerse più a lungo, prima di dover emergere per torna-re a respirare ossigeno.
Quanto vivono le balene?
In un esemplare di balena della Groenlandia o balena franca (Balaena mysticetus) di 50 tonnellate, uccisa in A-laka, sono stati trovati, in un osso della spalla, frammenti di un arpione, che secondo i biologi veniva utilizzato alla fine del 1800, dai balenieri di New Bedford, nel Massa-chusetts, per cui i ricercatori hanno stimato che questa balena della Groenlandia doveva avere almeno 115 anni. L'arpione conficcato e ritrovato nella balena dell'Alaska comprova la convinzione che queste balene siano tra i pochi esseri viventi della Terra, capaci di vivere fino a 200 anni. Ancora una volta viene dimostrato che quanto più bassa è la frequenza cardiaca, tanto più lunga è l'a-spettativa di vita.
Il frammento di arpione viene conservato nel Inupiat Heritage center di Barrow, piccola cittadina che prende il nome dal geografo inglese Sir John Barrow.
Riguardo alle tartarughe, quelle più piccole di questa specie, vivono in media 30-40 anni. Le tartarughe più grandi,come le tartarughe marine,vivono all'incirca fino a 80 anni, mentre le specie ancora più grandi, sono rite-nute animali particolarmente longevi, tanto che alcune specie sono in grado di superare i 100 anni di età. Addirittura la tartaruga gigante delle Gala-pagos (Chelonoidis niger),che può raggiungere quasi 2 metri di lunghezza e 300 Kg di peso, è la più longeva in assoluto in quanto ha un'aspettati-va di vita minima di 150 anni.
In altri termini i mammiferi,che consumano in breve tem-po i battiti cardiaci,che la natura ha messo a loro dispo-sizione, muoiono presto, mentre i mammiferi che impie-gano più tempo per consumarli vivono più a lungo.
L’uomo fa eccezione a questa regola: con i suoi 60 battiti/m dovrebbe vivere solo pochi decenni.
In effetti i nostri antenati vivevano circa 30 anni. In segui-to,vari elementi favorevoli tra i quali il miglioramento del-l'alimentazione e delle condizioni igienico sanitarie, han-no consentito di modificare questa regola e di allungare la durata della vita indipendentemente dalla frequenza cardiaca.
Se all’inizio del secolo scorso l'aspettativa di vita era in-torno a 55 anni,oggi,supera gli 82 anni. Un esempio ce lo offre la regina Elisabetta,la quale,nata nel 1926, è anco-ra perfettamente lucida e non è interessata ad abdicare a favore del figlio Carlo o del nipote.
Inoltre sembra che la tendenza all'incremento dell'aspet-tativa di vita, mostra un trend positivo.
Uno studio americano pubblicato su Nature nel 2016 ha fissato l’aspettativa di vita a 115 anni. Altri ricercatori ad-dirittura ipotizzano un'aspettativa di vita di 125 anni.
Un esempio ce lo offre suora André, nome della famiglia Lucile Randon, che pare sia la donna più anziana d'Eu-ropa. La Suora André è nata in Francia nel 1904 e ha compiuto nel 2021, 117 anni. Dopo aver attraversato le due guerre mondiali e le pandemie del Novecento, ha di recente superato indenne anche la malattia da corona-virus, Covid 19.
Il suo motto è "mai aver paura della morte" e inoltre da perfetta francese non rinuncia mai a bere un bicchiere di vino rosso al giorno.
Verosimilmente nell'uomo giuoca un ruolo importante an-che il meccanismo del sistema nervoso autonomo, che essendo più evoluto rispetto a quello degli animali, con-sente di modulare meglio la frequenza cardiaca a secon-da delle necessità, evitando lo spreco di battiti superflui. Questo è importante, in considerazione del fatto che ab-biamo,come abbiamo accennato, un numero determinato di battiti cardiaci da spendere nella vita.
Quali sono i meccanismi che regolano la fre-quenza cardiaca?
Diversamente dagli altri muscoli del corpo la cui attività dipende dal cervello e dal midollo spinale, il muscolo car- diaco è autosufficiente in quanto possiede un proprio sti- molatore che genera l'impulso elettrico che determina il battito cardiaco. Questo stimolatore che si chiama nodo seno-atriale produce l'impulso nervoso, che come una scossa elettrica,genera la contrazione del cuore.Per que-sta sua proprietà,detta automatismo,il cuore è capace di produrre spontaneamente lo stimolo che regola la fre-quenza cardiaca; in pratica esiste nel cuore un vero e proprio "segnapassi" che è situato nell'atrio destro, vici-no allo sbocco della vena cava superiore.
Questo "segnapassi" è sotto il controllo del Sistema Ner- voso Vegetativo o Sistema Autonomo.
Il Sistema Nervoso Vegetativo,vedi figura,comprende u- na sezione simpatica e una sezione parasimpatica (o va-gale). La sezione simpatica ha sul cuore un effetto stimo- lante e quindi la frequenza cardiaca tende ad aumenta- re;l'azione della sezione parasimpatica ha invece sul cuore un effetto inibente e quindi la frequenza cardiaca tende a diminuire. Il controbilanciamento tra le 2 sezioni varia da individuo a individuo e determina la frequenza cardiaca basale di quel determinato individuo. Il cuore ha una prevalenza di fibre simpatiche,quasi come se avesse la funzione di una sorta di salvaguardia, volta a fare in modo che il cuore, in nessun caso, possa correre il ri-schio di ridurre eccessivamente la frequenza cardiaca.
Il range normale di frequenza cardiaca è tra 60 e 90 b/m.
Quando la frequenza cardiaca è < 60 b/m si ha bradi-cardia, quando è > 90 si ha tachicardia.Talvolta il battito cardiaco diviene più frequente durante la inspirazione ri-spetto alla espirazione; questo fenomeno è tipico degli a-dolescenti e si chiama "aritmia sinusale".
Se i battiti sono molto al di sotto di 60 b/m o sopra i 90 b/ m si va fuori dal range della normalità e si entra in un ca-pitolo dell'aritmologia che comprende varie cause.
QUALI SONO LE CAUSE CHE FAVORISCO-NO LA BRADICARDIA?
Il rallentamento della frequenza cardiaca al di sotto di 60 b/m in condizioni di riposo,viene definita bradicardia;le cause che possono provocare bradicardia sono nume- rose e possono essere raggruppate in tre categorie:
Cause funzionali: sono responsabili della bradicardia osservabile nelle persone bene allenate; in un soggetto sedentario,anche dopo poche settimane di un allena-mento con esercizi di resistenza (ciclismo, podismo, sci di fondo, nuoto di durata, etc.), è possibile osservare una riduzione della frequenza cardiaca di 8-10 b/m.Quando l' attività fisica diviene agonistica, è possibile raggiungere valori di frequenza cardiaca di 35-40 b/m o anche inferi- riori,valori che configurano la classica bradicardia dell’ atleta.
Un esempio di cuore di atleta è quello riscontrato nel ciclista Fausto Coppi, definito il campionis-simo del ciclismo degli anni '50. Coppi a riposo aveva una frequenza cardiaca di 32-40 b/m ed una capacità polmonare che superava i 7 litri. La sua notevole agilità muscolare e il suo eccezio-nale sistema cardio-respiratorio gli consentivano una resistenza allo sforzo eccezionale. Per queste singolari capacità,il grande atleta si aggiudicò per due volte il Tour de France (1949 e 1952) e per cinque volte il Giro d' Italia (1940, 1947, 1949, 1952 e 1953).
Per essere stato uno dei pochi ciclisti al mondo a vincere il Giro d'Italia e il Tour de France nello stesso anno, è entrato nella storia del ciclismo.
Nel dicembre del 1959, Fausto Coppi partecipò con alcuni ciclisti francesi, fra cui Raphaël Géminiani e Jacques Anquetil, ad una corsa ciclistica nell' Alto Volta, adesso Burkina Faso. Nei giorni successivi prese parte a una battuta di caccia nella boscaglia attorno a Ouagadougou, dove contrasse la malaria. Al ritorno in Italia fu assalito da una febbre assai elevata, con brividi e nausea. Il medico curante chiamò a consulto il primario dell' ospedale di Tortona, il quale decise per un immediato ricovero in ospedale. A Tortona giunse per un consulto medico un professore dell' Università di Genova. Essi ritendendo che si trattasse di una affezione batterico-virale praticarono una cura intensiva a base di antibiotici e cortisonici, ma ciononostante Coppi entrò in coma e morì il 2 gennaio 1960. In sintesi i medici avevano sbagliato diagnosi, ritenendolo affetto da una forma influenzale più grave del consueto e non da malaria.
Un altro esempio di bradicardia estrema è quella riscontrata nell'atleta 24/enne,Alex Schwazer, medaglia d'oro alle olimpiadi di Pechino del 2008 nella specialità 50 chilometri di marcia.Egli ha u-na frequenza cardiaca a riposo di 28 b/m.
In questi soggetti,in particolare in quelli che praticano sport di "resistenza",cioè sforzi moderati ma prolungati nel tempo e con contrazioni muscolari di tipo isotonico, si possono osservare oltre alla bradicardia sinusale, modifi-cazioni elettrocardiografiche pseudo-patologiche.In parti-colare si può osservare un aumento dell'ampiezza del complesso QRS e dell'onda T, a volte anche dell' onda P che può simulare un ingrandimento atriale. Può essere evidente anche un onda U. E' possibile osservare un lie-ve aumento della durata del QRS; non si osservano però modificazioni del tratto QTc. In alcuni casi è presente un blocco Atrio-Ventricolare di primo grado, un blocco di se-condo grado di tipo Wenckebach,un blocco incompleto di branca destra; sono tutti fenomeni legati all'aumento del tono vagale e alla riduzione del tono simpatico. Alcune di queste modificazioni possono far sospettare l'ipertrofia del ventricolo sinistro; per la diagnosi differenziale biso-gna ricordare che anche l'onda T nell'atleta è di grandi dimensioni (G. Borrello, Minerva Medica 1987).
Cause iatrogene: esse comprendono il trattamento con β-bloccanti e con calcio-antagonisti non diidropiridinici; questi farmaci possono indurre elevate riduzioni della fre-quenza cardiaca, in particolare nel soggetto anziano. Usualmente la bradicardia è asintomatica.
Cause organiche:quando la bradicardia è marcata<30-40 b/m, è possibile che possa trattarsi di una malattia del tessuto di eccito-conduzione, che spesso è in relazione ad una ischemia miocardica di specifici rami delle coro-narie.Se la bradicardia è associata a manifestazioni clini-niche di bassa portata, cioè se è sintomatica per perdita di coscienza o per crisi lipotimiche o se è resistente ai farmaci vagolitici come l'atropina o se compare in conco-mitanza di aritmie importanti come l'extrasistolia e la ta-chicardia ventricolare, deve essere posta l'indicazione all' impianto di uno stimolatore elettrico (pace-maker), che può essere, a seconda dei casi, temporaneo o definitivo.