COME MODIFICARE
I FATTORI DI
RISCHIO CARDIOVASCOLARI
In questi ultimi anni il trattamento medico della cardiopa-
tia ischemica, i dispositivi elettrici per la terapia delle arit-mie gravi e la terapia rivascolarizzante mediante angio-plastica o mediante cardiochirurgia hanno fatto progres-si eccezionali.
Ma nonostante tutti i progressi ottenuti, le malattie cardiovasco- lari continuano a rap- presentare nei paesi industrializzati, Italia compresa, la prima causa di morte e di ospedalizzazione. Per ottenere ulte- riori vantaggi in termini di riduzione di mortalità e di morbilità cardiovascolare, è evidente che bisogna pun- tare sulla prevenzione, la quale deve essere, quindi, cu- rata con maggiore impegno.
PER FARE PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE ESI- STONO 2 STRATEGIE:
.una strategia individuale che è rivolta ai pazienti re-duci da un episodio vascolare acuto oppure agli
individui i quali,permezzo di indagini clinico-anamnestiche,di labo- ratorio e strumentali, sono stati identificati come individui che corrono un rischio particolarmente elevato di svilup-pare
una cardiopatia coronarica;
.una strategia di popolazione che è volta alla ridu-zione del rischio cardiovascolare a cui è esposta la popo-lazione nel suo
complesso.
Le 2 strategie devono essere considerate complementa- ri. Vi sono infatti buone ragioni, per ipotizzare che l’uso corretto di una strategia possa migliorare l’efficacia dell’ altra.
Finora il medico di medicina generale e il cardiologo han- no profuso un grande impegno in interventi di preven- zione cardiovascolare, condotti privilegiando la strategia individuale: in altri termini hanno speso molte delle risor-se disponibili sulla prevenzione secondaria, cioè sui pa-zienti reduci da un episodio coronarico acuto e sui pa-zienti ad elevato rischio cardiovascolare. Questa strate- gia è sicuramente importante, ma non ci può soddisfare completamente se si considera che la maggior parte de-gli eventi cardiovascolari (circa l'80%) occorre in una ca-tegoria di soggetti che non ha un profilo di rischio car-diovascolare particolarmente elevato.
E’ pertanto opportuno puntare anche sullo sviluppo di u- na strategia di popolazione.
Questa strategia è volta alla riduzione, anche se di mo- desta entità, del rischio cardiovascolare, ma estesa a un numero di individui assai grande.Ad esempio, noi sappia- mo che attualmente i livelli medi di colesterolemia, nella popolazione italiana, sono di 205 mg/dl nei maschi e di 207 mg/dl nelle donne. Se, attraverso una modifica- zione dello stile di vita, i livelli di colesterolemia subisse- ro una riduzione anche di piccola entità, cioè di pochi mg (ad esempio di 5-7 mg/dl), è stato calcolato che la mor- talità cardiovascolare nella popolazione generale si ridur- rebbe ogni anno di alcune migliaia.
Un altro esempio proviene da uno studio americano, che ha stimato che, se negli Stati Uniti l'introito di sale nelle persone adulte venisse ridotto a meno di 2,4 g al giorno, il numero di eventi cardiaci e di ictus cerebrale potrebbe abbattersi di 150.000 unità all'anno.
MA PRATICAMENTE COME SI FA?
Per mettere in atto una strategia di popolazione bisogna convincere quanti più individui possibile a migliorare il proprio stile di vita.
QUALI SONO LE FIGURE CHE POSSONO FAR MI- GLIORARE LO STILE DI VITA?
Le figure che possono far modificare in senso fa- vorevole lo stile di vita sono numerose e com- prendono:
.il medico, in particolare il medico di medicina generale,
.la famiglia,
.i media,
.gli insegnanti (essi possono incidere in modo determi- nante sull’educazione sanitaria della popolazione gene- rale, in quanto attraverso i ragazzi l'educazione sanitaria si estende ai genitori).
Anche le Istituzioni hanno un ruolo fondamentale nell’ educazione sanitaria; essi possono agire attra- verso alcuni interventi che comprendono:
.la costruzione di parchi pubblici in tutti i quartieri delle città, di piste ciclabili, etc;
.la promozione di campagne antifumo;
.la diffusione,attraverso i media, di consigli per adottare una dieta antiaterogena, etc (per es. la dieta antiatero- gena dovrebbe essere adottata obbligatoriamente nelle mense pubbliche e in particolare in quelle scolastiche).
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